Rivista

abitazione-in-pietraSono già passati 50 anni di pubblicazioni della nostra rivista “Natura e Civiltà”. Fondata, pensata e voluta fortemente da Giorgio Acherman, agli inizi era poco più che un foglietto, modesto nella presentazione grafica, ma ricco di contenuti e di idee, di passione per la Natura.
Ecco quello che scriveva Acherman sul primo numero:
“Il nostro gruppo è fiero di contribuire, anche tramite questa modesta pubblicazione, alla comune causa della protezione della Natura. Ma alla propaganda deve essere a nostro avviso, affiancata una azione fattiva, concreta, duratura. Nel campo dell’azione pratica è doveroso ricordare alcuni dei nostri scopi:

1. Vivificare, diffondere e avvalorare lo spirito naturalistico;

2. incoraggiare ed aiutare coloro che per la Natura hanno una passione innata, siano esse persone di ogni età e professione, giovani od anziani, purché desiderosi di contribuire alla protezione delle infinite bellezze naturali;

3. istruire il nostro prossimo e ricondurlo all’amore della Natura, mostrando l’utilità dell’istruzione naturalistica.

sentiero-forestaCercare di sviluppare la coscienza per l’opera protezionistica è uno dei più nobili compiti del nostro Gruppo. Occorre però convincersi che solo con l’insistere, col non stancarsi di spargere il buon seme, si potranno ottenere a poco a poco dei risultati concreti; anche nel più brullo terreno si finisce per ottenere sempre qualche frutto.
Rivolgiamo un caloroso appello a tutti i Soci, Collaboratori ed Amici perché ci aiutino a sostenere questa opera educativa”.
fontana-pietra-1895Poi il notiziario si è fatto più corposo; compare la foto in copertina, dapprima in bianco e nero (1974), poi a colori (1988), per arrivare all’odierna veste editoriale (1991). Ma lo spirito che gli sta dietro rimane immutato, anche quando, nel 1995 il fondatore ci ha lasciato e nuove persone hanno raccolto il suo messaggio e la sua eredità spirituale.
Tante informazioni naturalistiche sono passate dalle pagine della rivista, tante azioni sono state intraprese, tante battaglie combattute, tanto “buon seme” è stato sparso in questi anni. Tanto è stato l’affetto e l’incoraggiamento dei soci e non solo dei soci, ma anche di autorità e importanti studiosi, nei confronti di “Natura e Civiltà”. E davanti, tanta altra cultura da diffondere, tante altre battaglie da fare, tanto amore per la Natura da tenere vivo.

Di seguito potete vedere alcune delle riviste pubblicate:

La rivista dal 2011 è semestrale; di seguito i numeri dal 2005 al 2016

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2016
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno LIII – N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2016

Un importante contributo per la conoscenza e la tutela del Cornizzolo

Siamo lieti di ospitare sulla nostra Rivista un’ampia sintesi della relazione “Studio naturalistico nella valle dell’Oro, sulle pendici meridionali del monte Cornizzolo” di Clara Citterio, presentato lo scorso aprile all’esame di Metodi di Analisi degli Ecosiste-
mi presso la facoltà di Scienze Naturali dell’Università degli Studi di Milano.
Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare sotto il profilo ecologico una por- zione del versante sud del monte per poter giungere a stimolare gli Enti interessati a porre vincoli di tutela ambientale anche sulle pendici meridionali del monte Cornizzo- lo, come sollecitato da tempo dal Coordinamento Cornizzolo, di cui anche il Gruppo Naturalistico della Brianza fa parte.
Questo studio mette bene in evidenza la ricchezza ambientale, abiotica e biotica, che caratterizza le pendici meridionali del monte Cornizzolo, che potrà essere conservata solo se supportata da una corretta pianificazione e gestione del territorio.
Clara si è poi laureata brillantemente presso lo stesso Ateneo: a lei i nostri più sentiti complimenti e un ringraziamento di cuore per aver condiviso con noi il suo lavoro. Siamo lieti da un lato di poter offrire ai nostri lettori contributi qualificati sempre nuovi e interessanti, dall’altro di poter offrire ai giovani ricercatori la possibilità di pubblica- re il frutto del loro lavoro e farlo conoscere a un pubblico più vasto di quello stretta- mente accademico.

Roberto Cerati Presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2015
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno LII – N. 2
aprile – maggio – giugno 2015

L’annuncio della morte di Cesare Del Corno ci ha raggiunto come un fulmine a ciel sereno la mattina di domenica 25 ottobre, giorno del momento meditativo sulla custodia del Creato che il Gruppo organizza da ormai sei anni presso la chiesa di S. France-
sco a Canzo.
Cesare aveva fortemente voluto tale evento, quasi come un lascito al paese di Canzo e al Gruppo Naturalistico della Brianza per attualizzare le parole dello Statuto: «In particolare, scopi dell’Associazione sono:… c) sviluppare, con l’interesse e l’amore per la Natura, una più alta spiritualità ed un maggiore impulso educativo e morale…». È un riconoscimento che anche lo spirito è “concreto”, è ciò che ci aiuta a vivere.
Vorremmo abbracciare la sua famiglia e stringerla forte per far sentire alla moglie, alle figlie, ai generi, ai nipoti, il conforto che nasce dal bene sincero che abbiamo provato nell’averlo con noi. Nei tanti anni che è stato il nostro Presidente, raccogliendo la pesante eredità di Giorgio Achermann, non lo abbiamo mai visto fare qualcosa per il proprio interesse perso- nale, ma solo scendere in campo e spendersi a tutto tondo, senza riserve, per la causa più alta a cui ogni uomo dovrebbe anelare: il bene comune.
Grazie Cesare, per averci dato un esempio che non dimenticheremo!
Il bene che hai contribuito a creare in questi anni è stato grande: l’esempio di trasparenza della tua persona, i rapporti di amicizia sincera che hai saputo intrattenere, la guida forte e appassionata del Gruppo. Aiutaci a continuare sulla tua scia, sempre fieri e pieni di fiducia nel futuro per «Difendere oggi il mondo di domani»!

Il Gruppo Naturalistico della Brianza

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2014
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno LI – N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2014

Una bella collaborazione

Nello scorso numero di Natura e Civiltà abbiamo presentato CamminaCittà, il progetto dell’Associazione culturale comasca Iubilantes (nostra amica da molti anni), che ha ottenuto l’importante riconoscimento “SETTEGreen Awards”, l’ “Oscar della Natura” italiano
istituito dal Corriere della Sera, per la sezione “Mobilità”.
Si tratta dell’innovativo portale web www.camminacitta.it, dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio culturale delle nostre città e dei nostri paesi coniugando mobilità dolce, turismo sostenibile e accessibilità. Il progetto infatti vede la stretta collabo- razione della sezione comasca dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ONLUS (che ha con- tribuito alla progettazione e alla validazione del sito e dei percorsi), oltre al sostegno di vari Enti pubblici e privati. Per ogni percorso, il sito ne offre l’ambientazione, la descrizione generale e delle diverse tappe in cui è diviso, i dislivelli, i tempi di percorrenza a piedi, i col- legamenti con i mezzi pubblici, i parcheggi e i servizi presenti nella zona, i punti di interes- se che si incontrano, con relative schede di approfondimento. Vengono anche evidenziate – e questa è la caratteristica specifica di questo portale – informazioni sulle potenziali bar- riere architettoniche, lasciando ai singoli utenti il giudizio sulla reale accessibilità del per- corso o del monumento in base alla propria situazione personale.
Il sito è bilingue (Italiano – Inglese) ed è pensato anche per un’utenza straniera. I contenu- ti, scaricabili facilmente da tutti i dispositivi mobili anche di ultimissima generazione, com- prendono, oltre ai testi, le immagini, le mappe, le audioguide e i link utili.
Come ha ricordato Ambra Garancini, presidente di Iubilantes: «Un lavoro che la nostra Asso- ciazione dedica con entusiasmo a tutti coloro che credono che il bello debba essere accessi- bile a tutti e che il nostro futuro sia anche nella promozione di stili di vita solidali e sosteni- bili. Principi questi che sono in linea con la “filosofia” di EXPO 2015 e del nuovo turismo, attento e responsabile, che tale evento auspicabilmente favorirà».
Grazie al finanziamento di un progetto INTERREG “Turismo Alpino: saper fruire il territorio in modo sostenibile”, Iubilantes ha preparato un percorso speciale anche a Canzo, chieden- do la collaborazione del nostro Gruppo e della Cumpagnia di Nost.
Questa è stata per noi l’occasione di poter rileggere la “nostra” Canzo con occhi diversi, attenti anche alle testimonianze più nascoste, meno evidenti, meno conosciute della sua storia, della sua natura e dell’arte. Una bella sorpresa, che vogliamo condividere con voi, rin- graziando di cuore l’Associazione Iubilantes di averci coinvolto in questa bella avventura. Ma c’è di più: siamo anche veramente felici – e lo sarebbe stato anche il nostro indimenti- cabile fondatore, Giorgio Achermann – che, attraverso questo progetto, il “suo” Sentiero Geologico possa essere accostato e fruito anche dai non vedenti attraverso le audioguide scaricabili dal sito.
In questo numero di Natura e Civiltà troverete una parte dei testi (riassunti) del sito riguar- danti il percorso e un esempio di punto di interesse (ne abbiamo scelto uno significativo, proprio quello del Sentiero Geologico). Si tratta di un “assaggio”, che vuole essere un invi- to a visitare il sito, usarlo, e, come è accaduto a noi, lasciarvi coinvolgere da questo parti-
colare modo di viaggiare, sco- prire, gustare un territorio. Dice- va infatti lo scrittore francese Marcel Proust: «Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cerca- re nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi».

Silvia Fasana

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2013
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno L – N. 2
aprile – maggio – giugno 2013

Buon Compleanno, “Natura e Civiltà”!

Quest’anno ricorre il cinquantesimo anno di pubblicazione della nostra rivista “Natura e Civiltà”. Fondata, pensata e voluta fortemente da Giorgio Achermann, agli inizi era poco più che un foglietto, modesto nella presentazione grafica, ma ricco di
contenuti e di idee, di passione per la Natura.
Ecco quello che scriveva Achermann sul primo numero:
«Il nostro gruppo è fiero di contribuire, anche tramite questa modesta pubblicazione, alla comune causa della protezione della Natura. Ma alla propaganda deve essere a nostro avviso, affiancata una azione fattiva, concreta, duratura. Nel campo dell’azione pratica è doveroso ricordare alcuni dei nostri scopi:
1. Vivificare, diffondere e avvalorare lo spirito naturalistico;
2. incoraggiare ed aiutare coloro che per la Natura hanno una passione innata, siano esse
persone di ogni età e professione, giovani od anziani, purché desiderosi di contribuire
alla protezione delle infinite bellezze naturali;
3. istruire il nostro prossimo e ricondurlo all’amore della Natura, mostrando l’utilità dell’i-
struzione naturalistica.
Cercare di sviluppare la coscienza per l’opera protezionistica è uno dei più nobili compiti del nostro Gruppo. Occorre però convincersi che solo con l’insistere, col non stancarsi di spargere il buon seme, si potranno ottenere a poco a poco dei risultati concreti; anche nel più brullo terreno si finisce per ottenere sempre qualche frutto.
Rivolgiamo un caloroso appello a tutti i Soci, Collaboratori ed Amici perché ci aiutino a sostenere questa opera educativa».
Poi il notiziario si è fatto più corposo; compare la foto in copertina, dapprima in bianco e nero (1974), poi a colori (1988), per arrivare all’odierna veste editoriale (1991). Ma lo spirito che gli sta dietro rimane immutato, anche quando, nel 1995 il fondatore ci ha lasciato e nuove persone hanno raccolto il suo messaggio e la sua eredità ideale.
Tante informazioni naturalistiche sono passate dalle pagine della rivista, tante azioni sono state intraprese, tante battaglie combattute, tanto «buon seme» è stato sparso in questi anni. Tanto è stato l’affetto e l’incoraggiamento dei soci e anche di autorità e importanti studiosi nei confronti di “Natura e Civiltà”. E davanti, tanta altra cultura da diffondere, tante altre battaglie da fare, tanto amore per la Natura da tenere vivo. Buon compleanno e buon lavoro, Natura e Civiltà!

Silvia Fasana

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2013
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno L – N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2013

Ora “la parola” a Giorgio Achermann

Ricordare sempre le ragioni fondative del Gruppo Naturalistico della Brianza, risvegliare l’a- more per la natura attraverso la conoscenza e l’esperienza diretta, è il motivo per cui l’anno prossimo dedicheremo risorse e tempo per organizzare il premio Giorgio Achermann.
È il modo di “dare la parola” al fondatore, seguendone il metodo, sostenendo la ricerca scientifi- ca e la divulgazione dei risultati.
Non nascondo che sviluppare nuove iniziative è impresa temeraria per il gruppo: il passaggio di consegne è ancora imperfetto ed è auspicabile il contributo di altre forze per seguire l’attività ordinaria.
Accanto all’impegno ad essere più regolari con le comunicazioni ai soci, rimane il dovere di per- seguire e promuovere la conoscenza dei processi biologici, ecologici, sociali che voglio declinare in una approfondita conoscenza delle realtà locali (parchi e aree protette o meritevoli di tutela). In relazione all’evento EXPO 2015 di Milano “Nutrire il pianeta – Energia per la vita”, il Gruppo può con il premio Achermann stimolare e diffondere alcune ricerche relative al territorio lombardo. Sono approfondimenti sul tema dell’alimentazione legata all’attività umana sull’ambiente, quali, a titolo esemplificativo:
• la riduzione della fertilità della Pianura Padana, argomento accennato dal prof. Crovetto in occasione del convegno per i 50 anni del Gruppo Naturalistico della Brianza («In Pianura Pada- na la sostanza organica nel terreno sta scendendo pericolosamente, siamo attorno al 2%: sotto al 3% i terreni cominciano a soffrire di fertilità», Atti del convegno – Natura e Civiltà n.3/2010);
• il declino del prodotto simbolo dell’autunno, a causa della diffusione del cinipide galligeno, parassita del castagno europeo, l’albero che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del pane” [http://www.treccani.it/enciclopedia/castagno_(Enciclopedia_dei_ragazzi)/]; le importa- zioni dall’estero di castagne (il pane di montagna) hanno superato in quantità la produzione ita- liana nel 2013;
• l’utilizzo di insetticidi neonicotinoidi, considerati dannosi in alcuni impieghi per le api e gli insetti impollinatori, è stato bloccato per due anni dalla Commissione europea; è un esempio tra i tanti di come una valutazione solo settoriale e non olistica (l’efficacia insetticida del pro- dotto) ha trascurato impatti per i quali a posteriori si è dovuto correre ai ripari.
Il Gruppo Naturalistico della Brianza può svolgere un’azione importante nella divulgazione scien- tifica presso il suo specifico pubblico con l’obiettivo di fare bene all’ambiente appassionando alla natura, attraverso un’azione educativa.

La parola ai soci…
Vogliate sostenerci anche con proposte e suggerimenti.

Il Vicepresidente Roberto Cerati

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2012
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLIX – N. 2
aprile – maggio – giugno 2012

Difendiamo oggi il mondo di domani

Cari amici,
sarà questa il mio ultimo scritto da Presidente.
Durante l’ultimo Consiglio ho confermato le mie dimissioni da Presidente, motivandole. Gli amici
mi hanno capito, e le hanno accettate. Secondo il nostro regolamento, in questi casi ed in attesa della nomina del nuovo presidente, subentra il vicepresidente, Roberto Cerati.
Poi i presenti, dopo avermi ringraziato per l’opera svolta in questi venti anni, mi hanno nomina- to presidente onorario, con il compito di stare accanto al vicepresidente e poi al futuro presiden- te, allo scopo di affiancarlo e scambiare la mia lunga esperienza.
Vi ringrazio tutti per l’aiuto che mi avete dato in questi anni di presidenza e, da oggi diamo il via a questa nuova fase della vita del nostro amato Gruppo, con la collaborazione di molte persone nuove e più giovani, come io avevo auspicato.

Cesare E. Del Corno
Presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza

Un caro saluto ai soci che tramite la rivista mostrano l’attaccamento al Gruppo: ci stiamo riorganizzando e ora più che mai serve il sostegno di tutti che per alcuni avviene tramite il rinnovo della quota sociale e per altri, che possono donare del tempo, con un coinvolgimento
diretto nella vita dell’associazione.
La difesa della natura attraverso azioni culturali ed educative, la valorizzazione del paesaggio e del’ambiente tramite la conoscenza diretta dei luoghi sono obiettivi che il gruppo continua a per- seguire, mi auguro con un seguito di appassionati e curiosi. Operare per la difesa dell’ambiente richiede di associare a temi di approfondimento locali alcune questioni generali: la Federazione Pro Natura a cui siamo associati insieme ad altre associazioni nazionali propone il tema del con- sumo di suolo come difesa essenziale di spazi e funzioni ecologiche connesse alla vivibilità stes- sa di un territorio. C’è anche un aspetto legato allo “spirito”, al modo d’essere che Salvatore Set- tis ben ricorda e che volentieri cito: «I danni al paesaggio ci colpiscono tutti, come individui e come collettività. Uccidono la memoria storica, feriscono la nostra salute fisica e mentale, offendono i diritti delle generazioni future. L’ambiente è devastato impunemente ogni giorno, il pubblico inte- resse calpestato per il profitto di pochi…» (Salvatore Settis – Italia Nostra).
Se il grido d’allarme è serio e ce ne facciamo carico, ricordiamo il motto del gruppo “Difendiamo oggi il mondo di domani”: di fronte a temi così ampi è importante accompagnare l’approfon- dimento con azioni positive che da sempre il gruppo ha saputo predisporre per lasciare segni di cambiamento.
Ritorno dunque al gruppo ringraziando particolarmente chi con il suo impegno e il suo tempo lo anima e lo rende presente e ringraziando il nuovo Presidente onorario Cesare Del Corno per il suo impegno ventennale di proposte e azioni e tutti i soci che dopo anni di impegno chiedono ora un ricambio. Le iscrizioni sono aperte.
Buon Natale e Buon Anno

Roberto Cerati

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2011
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLVIII – N. 2
aprile – maggio – giugno 2011

Paesaggi degli occhi, paesaggi del cuore

Un’altura verdeggiante, dal profilo morbido e dolce, situata al margine sud-orientale del Triangolo Lariano. È il Cornizzolo che contrasta con i suoi illustri “vicini”, dalla morfologia decisamente più aspra e dirupata: il Moregallo, i Corni di Canzo, il Sasso Malascarpa, il Monte Prasanto, il Monte Rai, il Corno Birone. Una montagna che unisce, anziché dividere, sette amministrazioni comunali (Canzo, Eupilio, Longone al Segrino, Pusiano, Civate, Suello e Valmadrera), due Comunità Montane (Triangolo Lariano e Lario Orientale) e due Province (Como e Lecco). Dalla sua cima, ma anche da numerosi punti dei suoi versanti, si possono godere panorami mozzafiato sulle Prealpi, sulla Brianza e i suoi laghetti, sulla pianura e giù giù fino a Milano e agli Appennini. Queste montagne costituiscono un paesaggio impagabile, che non è solo lo scenario al nostro vivere quotidiano, scenario che magari avvertiamo solo distrattamente, ma è qualcosa di cui facciamo parte e che è dentro di noi. Perché il paesaggio è il risultato dall’interazione tra l’uomo e il suo ambiente naturale nel corso dei secoli; è una sorta di gigantesco archivio vivente del nostro passato, è la realtà presente della nostra vita quotidiana, è la base su cui si costruisce il nostro futuro. Il paesaggio è realmente un bene comune. Chiunque lo distrugga sottrae un bene non rinnovabile alla collettività. E come la biodiversità è una ricchezza, anche la diversità dei paesaggi è una ricchezza universale. La recente storia del rapporto uomo-natura nel nostro territorio non è stata delle più felici. Il nostro paesaggio ci mostra uno sfregio nella montagna, fatto dall’uomo per cavare quella calce con cui ha cementificato le pendici dei monti, le colline, la pianura. Ma la storia ancora più recente, di cui oggi stiamo scrivendo una pagina, ci parla di persone, gruppi, comunità, che si mobilitano, insieme, con forza, per dire basta a questo. Negli ultimi anni un forte movimento di opinione di cittadini e amministratori dei Comuni interessati si è opposto decisamente a nuove escavazioni, anche con le diverse edizioni della manifestazione “Cornizzolo Day”, la cui prima edizione risale al 2001. Nel 2007 numerose associazioni ampiamente rappresentative della società civile e delle sue realtà (tra cui il Gruppo Naturalistico della Brianza), hanno dato vita al “Coordinamento Cornizzolo”, per promuovere interventi, anche di rilievo, finalizzati alla salvaguardia, prevenzione, tutela, promozione, ripristino e conservazione del territorio e della cultura locale. Dalla sua costituzione, il Coordinamento Cornizzolo, ha visto triplicato il numero dei gruppi che ora lo compongono. Tutti uniti, per fare fronte comune e meglio tutelare un territorio e una montagna, ma anche la qualità di vita di ciascuno di noi. È a questa causa che, ancora una volta, dedichiamo queste pagine di Natura e Civiltà.

Il Gruppo Naturalistico della Brianza

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2011
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLVIII – N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2011

Voltiamo Pagina

Cari amici,
l’anno scorso abbiamo festeggiato il nostro cinquantesimo anno di attività con un nutrito programma di eventi.
Abbiamo iniziato al Museo di Storia Naturale di Milano con un ricordo del grande Giorgio Acher- mann il nostro fondatore e ispiratore.
Poi a Canzo, nostra sede, abbiamo rievocato e fatto raccontare da amici che ci hanno seguiti da tanti anni, la nostra storia ed i nostri successi.
In seguito, ispirandoci a San Francesco, uno dei primi amici della natura, abbiamo organizzato a Canzo un momento di riflessione spirituale.
Da ultimo, siamo tornati a Milano, allargando la visuale a considerare con l’interessante conve- gno presso il Museo di Storia Naturale, la storia di 50 anni di protezione ambientale in Lombar- dia attraverso le riflessione di qualificati relatori. Come ho sottolineato nel mio intervento con- clusivo al convegno, attraverso le loro parole gli stessi relatori ci hanno aiutato a trovare nuove idee e progetti per i prossimi anni per reinterpretare il nostro essere Gruppo Naturalistico della Brianza
I progetti attuali li abbiamo già individuati: il rinnovamento del percorso botanico nel parco Barni a Canzo, il recupero delle Marcite di Scarenna, la protezione della Cascata Vallategna di Asso. Ma poi? Con un respiro maggiore, ecco il possibile futuro del Gruppo:

  • Tenere sempre in primo piano la cultura. La conoscenza della Natura a dei suoi problemi sarà approfondita attraverso l’edizione della Rivista e altri nuovi mezzi informatici. Anche il nostro sito sarà rivitalizzato con argomenti culturali.
  • Farsi tramite per diffondere ad un maggior numero di persone, i nuovi concetti e strumenti di etica ambientale affinché possano essere facilmente praticati a vantaggio della natura con un maggiore coinvolgimento collettivo.
  • Diffondere le nuove conoscenze che la ricerca e le Università portano alla ribalta. Gli studi continuano e noi dobbiamo esserne informati e trasmetterli ad un pubblico più vasto.
  • Assecondare e spingere i bandi di Enti pubblici e privati affinché possano attivare nuove iniziative, con i fondi messi a disposizione.
  • Collaborare con altre Associazioni ambientaliste per progetti comuni, come è nostro costume.

Ecco cosa ci aspetta, e se voi tutti sarete ancora con noi, Soci e Collaboratori, fedeli, operosi e ancor più numerosi, sicuramente ce la faremo! Siete tutti invitati ad unirvi a noi in questo impe- gno per il nostro ambiente e per il nostro territorio, nel solco del motto del nostro fondatore Giorgio Achermann:

“Difendiamo oggi il mondo di domani”

Cesare E. Del Corno
Presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – luglio – agosto – settembre 2010
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLVII – N. 3
luglio – agosto – settembre 2010

Cinquant’anni dalla parte della natura La tutela dell’ambiente in Lombardia nell’ultimo mezzo secolo: passato, presente e futuro

Questo numero speciale di “Natura e Civiltà” raccoglie gli Atti del Convegno “Cinquant’anni dalla parte della natura. La tutela dell’ambiente in Lombardia nell’ultimo mezzo secolo: pas- sato, presente e futuro” che abbiamo organizzato mercoledì 17 novembre 2010, presso l’Aula
Magna del Museo di Storia Naturale di Milano.
Questo Convegno, proposto in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Milano e grazie ai preziosi contributi del Consiglio Regionale della Lombardia e della Fondazione Cariplo, ha voluto fare il punto sull’evoluzione della protezione dell’ambiente in Lombardia negli ultimi 50 anni, foca- lizzando in particolare su argomenti cari al Gruppo: etica ambientale, legislazione, Aree Protette, ricerca scientifica, divulgazione, impegno delle Associazioni.
Vogliamo ringraziare di cuore il dott. Mauro Mariani, già Coordinatore del polo dei Musei scientifi- ci di Milano, per la sua accoglienza e la sua disponibilità; ringraziamo il moderatore, ringraziamo i relatori, che ci hanno aiutato a capire come, nonostante i cambiamenti, resta più che mai fonda- mentale l’impegno a favore della tutela della Natura.
Ringraziamo tutti i presenti, i soci e gli amici che sono intervenuti, che hanno collaborato alla buona riuscita di questo Convegno e alla predisposizione degli Atti.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2010
Rivista - Natura e Civiltà - n.2 anno 2010
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLVII – N. 2
aprile – maggio – giugno 2010

Il Gruppo Naturalistico della Brianza: da 50 anni dalla parte della natura

Negli ormaì lontani anni Sessanta, quando nacque il nostro Gruppo, parole ed espressioni come ecologia, ambiente, sviluppo sostenibile, separazione dei rifiuti urbani, qualità della vita, erano sconosciute alla gente comune. Eravamo negli anni del boom economico ed il consu-
mismo invitava tutti a comperare, usare e… gettare.
Oggi, a distanza di cinquanta anni, questi termini sono sulla bocca dì tutti, degli studiosi, degli amministratori, dei mass media. È senza dubbio un fatto positivo, poiché quanto maggiore è la presa di coscienza collettiva nei confronti di questi problemi, quanto più le singole persone saran- no disposte ad agire di conseguenza, anche a costo di sacrifici personali.
Quest’anno il Gruppo Naturalistico della Brianza festeggia il suo cinquantesimo compleanno. Sono già passati cinquant’anni da quando un piccolo gruppetto di amici, capeggiati dall’indimenticabi- le Giorgio Achermann, ha dato forma concreta al desiderio di fare qualcosa per proteggere il nostro patrimonio ambientale. Achermann aveva visto con lungimiranza i problemi di uno sviluppo poco rispettoso dell’ambiente, dello sfruttamento dissennato del territorio e aveva sintetizzato efficace- mente il motivo dell’agire del Gruppo nel motto: “Difendiamo oggi il mondo di domani”, oggi più che mai attuale. Siamo stati in qualche modo tra i pionieri, gli antesignani di una sensibilità nuova nei confronti della natura e dell’ambiente che ci circonda.
Nel 1994, alle dimissioni di Achermann, già gravemente malato, dopo un momento di incertezza, ci siamo radunati e abbiamo deciso di continuare perché c’erano ancora molte cose da fare per il nostro ambiente; è stato nominato un nuovo Presidente, un nuovo Consiglio e le attività sono con- tinuate, con aggiornamenti nel tipo di approccio, ma con il medesimo spirito che Achermann ci ha lasciato.
Che cosa ha sempre contraddistinto e contraddistingue ancora oggi l’azione del Gruppo Naturali- stico della Brianza? Un criterio fondamentale sul quale basiamo il nostro operato è il realismo: non basta sentenziare genericamente “questo non si deve fare”, bisogna piuttosto proporre alternative efficaci e realizzabili. Non ci fermiamo mai alle “chiacchiere”, ma proponiamo fatti concreti. Ci rivolgiamo da sempre a due interlocutori: alla gente, perché conosca i problemi e si senta coinvol- ta, ed alle autorità, affinchè intervengano in modo utile.
Il nostro interesse primario è nei confronti dei problemi di “casa nostra”, la Lombardia, perché li possiamo studiare, capire e aiutare a risolverli. E diamo molto peso alla cultura, alla conoscenza, alla diffusione di una corretta educazione ambientale.
Dopo 50 anni di intensa attività, viene spontaneo chiederci se la nostra azione sia stata in qualche modo efficace e positiva, se abbiamo operato in modo benefico sulla cultura ambientale e sulla protezione della natura, i due fini che da sempre ci prefiggiamo.
In questo numero speciale del nostro periodico “Natura e Civiltà” abbiamo perciò voluto ricordare i grandi impegni di questi nostri primi cinquant’anni. Scorrendo queste pagine, voi che le leggete e noi che le abbiamo vissute e scritte, troveremo una risposta. Per noi è un esame, per voi, forse, una sorpresa.

Cesare E. Del Corno
Presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2010
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLVII – N. 1
gennaio – febbraio e marzo 2010

Il segreto dei successi

Abbiamo da poco iniziato il nostro cinquantesimo anno di attività e ci apprestiamo a ricordare degnamente questomomento con un nutrito programma di eventi che potete trovare nell’inserto centrale di questo numero di “Natura e Civiltà”. In questo clima di gioia ci sembrava giusto e doveroso lasciare lo spazio privilegiato dell’editoriale di questo primo numero di “Natura e Civiltà” del Cinquantesimo anno, ad una persona che il nostro Gruppo lo conosceva meglio di chiunque altro, perché lo aveva pensato, voluto, fatto nascere.

Siamo perciò andati a rivedere un articolo che il nostro fondatore, Giorgio Achermann, nel 1990, in occasione del Trentennale del Gruppo, aveva scritto su questa nostra Rivista. Ve lo riproponiamo, immaginando che egli, da lassù, stia celebrando con noi e ci stia incoraggiando a proseguire nel cammino iniziato, indicandoci sempre la strada e lo stile. Il “nostro” stile del Gruppo Naturalistico della Brianza. «Non siamo mai stati dei venditori di fumo e non abbiamo mai fatto delle proposte o richieste utopistiche o irrealizzabili. Quando sentimmo il bisogno di fare delle critiche, queste furono solo critiche costruttive, accompagnate cioè da positive proposte, da suggerimenti di possibili soluzioni. Questo modo di agire è stato da noi attuato perché, prima di prendere contatti con delle Autorità per delle azioni da rendere concrete, ci siamo sempre rivolti ai nostri esperti per conoscere gli aspetti scientifici dei problemi, così da poterli studiare con la massima serietà. Solo allora ci rivolgevamo a chi doveva decidere come porre rimedio o prendere definitive soluzioni. In tal modo le nostre relazioni con le Autorità regionali, Provinciali e Comunali furono sempre basate su una specie di collaborazione e mai con l’impronta di infruttuose polemiche e accuse. A maggior chiarezza citiamo alcuni esempi: prima di iniziare la lotta in difesa del lago del Segrino, abbiamo fatto analizzare da scienziati le acque e lo stato biologico del lago: fra questi i Professori Bianucci, Grimaldi e Parisi. Abbiamo poi scoperto che sul fondo del lago giaceva uno stato melmoso e marcescente, dello spessore di più di un metro, costituito da sostanze organiche in sospensione e, di conseguenza, i forti movimenti ondosi provocati dai motoscafi sollevavano e mettevano continuamente in movimento tale melma, rendendo le acque torbide e favorendo la crescita di alghe filamentose. Insistemmo quindi che, come primo intervento, venisse proibita l’immissione nelle acque del lago delle fogne provenienti da un salumificio e da uno stabilimento di acque minerali. Soltanto dopo l’eliminazione di queste fonti di inquinamento, ci rivolgemmo alle Autorità Regionali chiedendo la sospensione della pratica dello sci nautico e il divieto di uso delle imbarcazioni a motore che, con le onde da loro mosse, danneggiavano anche le rive del piccolo lago. Quando chiedemmo alla Regione di avere una Legge per proteggere chiocciole, rane, rospi, lucertole, ecc., ci presentammo all’Assessore competente, accompagnati dal Sig. Alberto Pozzi – specialista nel ramo degli Anfibi e dei Rettili – nonché dall’Avv. Toffoletto – esperto di malacologia e, a colloquio avvenuto, lasciammo sulla sua scrivania parecchie relazioni e studi scientifici illustranti la necessità di tali protezioni. Così non abbiamo mai trattato della protezione della flora spontanea senza aver prima consultato il Prof. Fornaciari, nostro Socio onorario e noto botanico. Infine (e per non dilungarci oltre), prima di proporre l’istituzione del Parco delle Orobie, costituimmo un gruppo di esperti altamente qualificati perché venissero studiate le caratteristiche della zona allo scopo di consegnare poi alla Regione un’ampia e approfondita documentazione al riguardo. Ecco il segreto dei nostri numerosi successi ottenuti durante il trentennio di vita del nostro Gruppo».

Giorgio Achermann

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – luglio – agosto – settembre 2009
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLVI – N. 3
luglio – agosto – settembre 2009

Poco tempo per piccole, importanti cose

Carissimo socio e amico del Gruppo Naturalistico della Brianza, Come sai stiamo per tagliare un traguardo importantissimo, quello dei nostri “primi” 50 anni. Da cinquant’anni, infatti, camminiamo insieme sulle “Terre di Brianza” (che per noi vanno da Milano al confine della Svizzera) e da così tanto tempo cerchiamo di salvaguardarle in ogni loro aspetto, promuovendone la fruibilità e cercando di trovare e costruire un optimum con tutte quelle numerose attività umane che solo una zona così densamente popolata come la nostra può annoverare. E nonostante il lavoro, le idee e le iniziative che abbiamo e stiamo programmando siano tantissime, abbiamo ritenuto fosse giusto fermarci un momento per guardarci intorno, per vedere dietro di noi cosa abbiamo fatto. Con sincera onestà, ne siamo rimasti contenti: tante sono state le attività svolte dal Gruppo in questi cinquant’anni, dall’esordio con Achermann, ad oggi e, nonostante alcuni nostri soci non siano più tra noi, ci siamo accorti che le loro idee, le loro fatiche, le speranze ed i sogni vivono ancora in quanto è stato fatto. La nostra Associazione non ha mai proposto opere ciclopiche ai suoi soci, ha solo chiesto di poter donare “poco tempo per piccole, importanti cose”, e grande è risultata la capacità di poter guardare al futuro e saper sognare per il futuro delle generazioni successive, di sapere trasformare “l’oggi per me stesso” in un “domani per gli altri e me stesso”, e di saperci credere. E dall’unione di queste piccole cose, sono nate tante e tante grandi cose, che sono oggi sotto gli occhi di tutti. È bello ricordare chi non è più tra noi con il sorriso per tutto quello che ha fatto ed il cuore pieno di gratitudine,ma è bello anche vedere chi c’è ancora, tutte le persone che lottano con il poco tempo quotidiano per riuscire a portare avanti questi sogni e che, ad ogni riunione, propongono ed organizzano itinerari, prenotano, tengono i conti, scrivono articoli, si occupano dell’amministrazione e continuano a sognare, “poco tempo per piccole, importanti cose”. Ed allora è giusto che ci si fermi a pensare a quanta gioia ha prodotto questo cinquantennio di “piccole fatiche”. E che questo traguardo venga ricordato con delle grandi iniziative a cui invitiamo te e tutti i tuoi cari. Cinquant’anni per l’uomo sono tanti, e tante sono state le nostre iniziative; ironicamente però, cinquant’anni per la nostra Terra non sono nulla,ma se consideriamo l’evoluzione della popolazione umana ed i suoi impatti negli ultimi secoli, ecco che ci accorgiamo che questi 50 anni iniziano a pesare e quindi, anche noi, siamo consapevoli che il nostro operato non è stato vano. E così, non facciamo in tempo a fermarci un attimo per guardarci indietro che siamo costretti a girarci di nuovo verso il futuro ed a vedere che ancora tante cose non sono state fatte, ancora tanto c’è da lavorare insieme, perché i più piccoli già ci pongono delle domande sul nostro recente passato ed i più grandi vogliono sapere, sperimentare, provare. Servono altri anni, servono altre iniziative, serve molto più impegno e nessuno di noi si tira indietro, tanto, quello che farà, sarà solo un ritaglio del suo tempo, prezioso per il Gruppo, ma piccolo e donato con gioia per sé, “poco tempo per piccole, importanti cose”. E così ti chiediamo, amico caro, di non abbandonarci e di partecipare alla nostra grande festa, ma anche di donare gioiosamente, non tanto il tuo denaro, quanto la tua presenza, il tuo impegno. Ci servono persone che ci aiutino a costruire il loro futuro. Qualcuno di voi raccoglie il nostro appello?

Il Presidente Cesare E. Del Corno

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2009
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLVI – N. 2
aprile – maggio – giugno 2009

Occorre un’azione a livello mondiale

Alla conclusione dei lavori del G8 de L’Aquila, avvenuta nei giorni scorsi, siamo andati a rivedere un interessante articolo che il nostro fondatore, Giorgio Achermann, nel 1994, scriveva sulla nostra Rivista, ammirandone l’estrema attualità e lucidità. Lo riproponiamo ai nostri lettori.

«Le generazioni future hanno lo stesso diritto che abbiamo noi di godere di aria pura, di acque limpide, e di foreste verdi: questo diritto è però attualmente minacciato. Il progresso sociale e il benessere economico di cui godiamo sia in Europa che nel mondo, sottostanno ad attività che impo-veriscono le risorse della Terra e causano inquinamenti. I prodotti dei quali oggi abbiamo bisogno e i servizi fondamentali di cui andiamo facendo uso – dai trasporti ai servizi sanitari – sfruttano le risorse della Terra e creano come sottoprodotti rifiuti e inquinamento, cosicché il nostro ambiente è minacciato da molti fattori spesso strettamente collegati. Infatti la nostra società dei consumi produce complessivamente miliardi di tonnellate di rifiuti provenienti dall’industria: materiali vecchi, obsoleti ed usati, materiali da imballaggio, prodotti impiegati in agricoltura e quant’altro è sotto i nostri occhi giornalmente. Nella sola Europa vengono trattati ogni anno milioni e milioni di tonnellate di rifiuti tossici! Storicamente, la notevole capacità rigenerativa della Terra, fino ultimamente, è stata in grado di far fronte all’impatto ambientale dell’attività umana. Ora però questa capacità viene forzata oltre i suoi limiti ed è necessario ricreare un equilibrio fra questi due elementi, se non si vuole arrivare al disfacimento completo dell’ambiente in cui l’uomo è sempre vissuto, vive e dovrebbe vivere anche nel futuro. Pure la capacità depurativa dei fiumi non riesce più a far fronte alle enormi quantità di rifiuti urbani e industriali, trattati o parzialmente trattati, che vengono riversati nelle loro acque. L’interramento e l’incenerimento, tecniche tradizionali di smaltimento dei rifiuti, vanno presentando adesso dei gravi limiti. Come si vede, il nostro ambiente è minacciato da molti fattori spesso strettamente collegati e dovremmo finalmente renderci conto che l’inquinamento non conosce frontiere: i problemi sono diventati comuni poiché hanno una dimensione globale oltre che locale. Non si può perciò ricorrere a soluzioni frammentarie e l’intera strategia deve rispecchiare questa realtà. Ci troviamo ormai di fronte a problemi che richiedono interventi e soluzioni a livello mondiale, oltre a quelli già in atto da parte dei singoli Paesi o dei singoli individui».

Giorgio Achermann

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2009
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLVI – N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2009

Dove andiamo?

ll’inizio di ogni anno, tutti noi ci poniamo questa domanda: dove andiamo, quale sarà il nostro futuro? Come abitanti della terra ci vengono i brividi per il fosco domani che tutti ci preannunciano: effetto serra, scioglimento dei ghiacci, inquinamento globale.…. Come persone, padri, madri e figli, questa crisi mondiale economica e finanziaria che colpisce tutti e tutto il mondo, ci sgomenta e ci confonde…… Questi grossi problemi ci assillano e ci preoccupano, ma non dobbiamo farci prendere dallo sconforto, anzi dobbiamo cercare segni positivi, anche minuscoli e assecondarli. È questo uno degli insegnamenti del nostro fondatore G. Acherman: il pensare positivamente nelle varie situazioni. Ma anche come appartenenti al Gruppo Naturalistico della Brianza ci possiamo chiedere quale sarà il prossimo avvenire della nostra associazione. Naturalmente mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi Soci. Mi farebbe molto piacere conoscere le vostre riflessioni, per lettera, telefono, e-mail. Ma noi del Consiglio, ed io per primo come presidente, cosa ne pensiamo? Credo sia il momento giusto per dirvi, in modo sincero e convinto, quali siano le mie congetture sul prossimo futuro del Gruppo. Indubbiamente ci sono dei problemi: finanze scarse, ma sufficienti, collaboratori pochi, ma validi e volonterosi, soci non molti, ma affezionati. E anche qui una dose di ottimismo, perché se prendiamo in esame le nostre attività, tante e tutte positive, io vedo un avvenire roseo. Se riusciremo a coinvolgere sempre più Soci, vecchi e nuovi, a dare una mano a noi del Consiglio nell’elaborare e realizzare i vari progetti che abbiamo in mente, un futuro ancor più roseo per noi ci sarà. Lo sapete anche voi, è più facile ideare che attuare, e noi abbiamo tanti progetti in cantiere. Vi invitiamo a venire ad aiutarci a realizzarli. E se avete delle idee, fatecele conoscere. Inoltre, durante il prossimo 2010, festeggeremo il nostro cinquantesimo anno di attività e vorremmo farlo in modo interessante ed utile. Qualche idea? Un convegno scientifico, una realizzazione a favore dell’ambiente, un concorso per le scuole, qualche incontro speciale tra i soci, una mostra….Diamoci da fare!!!!!! E buon anno a tutti!!!

Cesare E. Del Corno

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – luglio – agosto – settembre 2008
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLV N. 3
luglio – agosto – settembre 2008

Il lago di Montorfano

Il lago di Montorfano è un grazioso specchio d’acqua placidamente adagiato tra le morene rilasciate dai ghiacciai quaternari alcuni milioni di anni fa. Non è tra i più estesi laghi di Lombardia né tra i più noti al vasto pubblico, tuttavia esso racchiude in poche decine di ettari un ricco patrimonio di valori naturali ed antropici che ne fanno un territorio di straordinario interesse. Di assoluto rilievo, in primo luogo, è il contesto paesaggistico, deliziosamente incastonato tra le pendici del Triangolo Lariano e le colline fittamente urbanizzate della Brianza e contrassegnato dall’armonica alternanza di acque, canneti, rilievi morenici boscati ed insediamenti antropici. Non minore importanza riveste l’assetto ambientale del lago e delle sponde, ecosistemi complessi, ricchi di biodiversità e allo stesso tempo estremamente fragili. Il lago e la sua fascia circostante custodiscono inoltre affascinanti testimonianze della storia dell’Uomo, dalle tracce di antichi insediamenti palafitticoli sino alle ghiacciaie, veri e propri frigoriferi “ante-litteram”. Questo piccolo ma prezioso scrigno è stato posto sotto tutela, oltre due decenni or sono, grazie all’istituzione di una riserva naturale e, più recentemente, di un sito di importanza comunitaria (SIC), allo scopo di salvaguardarne e valorizzarne i tesori in esso contenuti. Ma il lago di Montorfano è anche un ambito “vissuto” dalle popolazioni locali, ciò che ha da sempre reso difficile, ma al tempo stesso stimolante, la ricerca del giusto punto di contatto, del corretto equilibrio tra esigenze di protezione della natura e fruizione sostenibile del territorio. Questa pubblicazione, realizzata anche grazie alla pluriennale e meritoria azione di conservazione svolta dal Gruppo Naturalistico della Brianza, si configura quindi come uno degli strumenti necessari a ripercorrere quotidianamente tale percorso, affinché il Monte Orfano, come vuole la leggenda, non abbia a versare nuove lacrime nel lago.

Marco Cantini Direttore Riserva Naturale “Lago di Montorfano”

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2008
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLV N. 2
aprile – maggio – giugno 2008

Il paesaggio urbano

In una grande città il paesaggio è dato principalmente dalle costruzioni e dalla rete di strade e viali, animati dalle persone in transito e dai mezzi di trasporto. Piccoli mutamenti avvengono di continuo, ma ci sono dei momenti, nella storia di una città, in cui la modifica riguarda intere zone e diventa quindi sostanziale. Così è per Milano; subito dopo la guerra la ricostruzione è avvenuta in modo rapido e a volte disordinato: la necessità di sgombrare rapidamente le macerie ha creato una collinetta che non esisteva prima e che ora fa parte del paesaggio. Ora, anche in previsione dell’Expo 2015, sono già in atto modifiche di interi quartieri, come è il caso di Porta Nuova, Porta Garibaldi e l’Isola. Ma i progetti hanno seguito criteri nuovi, primo fra tutti la “sostenibilità”. “Si definisce sostenibile quella forma di sviluppo (economico, delle città, delle comunità…) che garantisce i bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri, preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle risorse naturali” ONU, Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo ( 1987 ) Così la progettazione architettonica è stata improntata al – contenimento dei consumi energetici – l’impiego di energie rinnovabili (energia solare e acqua di falda) – l’uso di materiali a bassa emissione – riciclo dei materiali utilizzati nei cantieri e l’adozione di procedure per la raccolta differenziata dei rifiuti. Infine e non di poco conto, la linea avveniristica dei nuovi palazzi che sorgeranno dovrebbe dare piacere per la loro leggerezza e il facile inserimento nel contesto urbano. Ai posteri l’ardua sentenza!!

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2008
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLV N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2008

Siamo ancora utili?

La fine di un anno sociale è sempre un inevitabile momento di bilanci. In un mondo che muta velocemente, ci chiediamo se riusciamo a tenere dietro all’incalzare vorticoso dei cambiamenti sociali, culturali e ambientali che rischiano di travolgerci. Ci interroghiamo se la nostra azione sia ancora utile, efficace e fresca come quella di quel gruppo di pionieri capeggiati dall’indimenticabile Giorgio Achermann che, quasi cinquanta anni or sono, ha dato vita al nostro Gruppo. Ma proprio il farci memoria della missione che Achermann ci ha lasciato, ci dà ancora l’energia e la creatività per andare avanti ed affrontare a testa alta, con coraggio e determinazione, le tante sfide che la complessa realtà odierna ci pone davanti. Si avvicina il nostro 50° anniversario, che vogliamo degnamente preparare con una intensa attività a trecentosessanta gradi. In primo luogo ci stiamo occupando ancora, dopo un periodo di pausa, della salvaguardia ambientale diretta, con il progetto di studio e riqualificazione delle marcite di Scarenna, condotto in collaborazione con l’Istituto Agro-Ambientale “S. Vincenzo” di Albese con Cassano; con l’azione di difesa della zona della Vallategna dall’edificazione di strutture commerciali e della zona di Scarenna dalla tanto temuta cava; con l’iniziativa a favore del lago di Piano. Accanto a queste azioni, continua con grande successo l’attività di divulgazione ed informazione scientifica ed ambientale, attraverso le conferenze al Museo di Milano, la pubblicazione di “Natura e Civiltà” e del “Foglio Notizie”, che proprio lo corso anno si è “reso indipendente” dalla Rivista, per essere più agile ed informare più tempestivamente i Soci della nostra attività. Continuano anche le nostre uscite sul territorio, con gli “Itinerari tra natura ed arte”, “Milano, come funziona la città”, “Incontri Lariani”, che intendiamo continuare e, se possibile, sviluppare, anche trovando tra voi nuovi collaboratori. Desideriamo inoltre ringraziare di cuore tutti i Soci che nel 2006 hanno devoluto a noi il 5 per 1000, per un totale di 2.200,00 euro, che speriamo di ricevere presto: una bella cifra che ci fa essere orgogliosi di poter dire “Siamo realmente una grande famiglia”! Purtroppo però lo scorso anno si sono evidenziati anche alcuni problemi: innanzitutto la diminuzione di soci (comune peraltro anche alle altre grandi associazioni ambientaliste), con una conseguente diminuzione delle entrate, l’aumento delle spese, e, per finire, siamo stati vittime di una pesante truffa informatica. Per far fronte a questo difficile momento, siamo stati costretti, lo scorso anno a pubblicare solo tre numeri della nostra Rivista, e per il 2008, a prevederne solo due. Se, come crediamo, supereremo questo momento critico, i numeri della Rivista aumenteranno. Chiediamo a tutti voi di aiutarci a superare questa situazione di difficoltà, con la vostra fedeltà, il vostro sostegno e la vostra solidarietà: innanzitutto sostenendo e partecipando sempre alle nostre iniziative, ma anche attraverso un impegno in più, quale ad esempio: – la scelta di devolvere a noi, almeno per quest’anno, il 5 per 1000. – la ricerca di nuovi soci – una donazione libera – il passaggio da Socio Ordinario a Socio Benemerito – la sottoscrizione di una iscrizione alla nuova categoria di Socio Vitalizio, con unico versamento di 200 euro. Per questi versamenti potete utilizzare il modulo di CC. postale che trovate nella rivista, o un modulo in bianco a favore del nostro CC. postale 18854224. Siamo certi di potere ancora una volta contare sulla vostra vicinanza per continuare a sognare e realizzare tutti insieme il sogno di Achermann: “Difendiamo oggi il mondo di domani”. Un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro del nostro Gruppo e del nostro ambiente.

Il Consiglio del Gruppo Naturalistico della Brianza

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – luglio – agosto – settembre 2007
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Anno XLIV N. 3
luglio – agosto – settembre 2007

Benvenuto al nuovo Parco della Grigna settentrionale!

In questo numero di Natura e Civiltà presentiamo uno dei primi ampi contributi mai pubblicati su un’Area Protetta di recente istituzione (2005), il “Parco Regionale della Grigna Settentrionale”. Anche in questo caso il nostro Gruppo era stato lungimirante: già nel 1972 aveva partecipato ad una iniziativa lanciata dal CAI per la creazione di una Area Protetta comprendente le due Grigne, zona di alto interesse alpinistico e naturalistico, votando una mozione per mantenere l’integrità del progettato “Parco delle Grigne”.
Ci sono voluti venti anni per concretizzare sul territorio delle Grigne, uno dei più noti gruppi montuosi della Lombardia, l’istituzione di un’Area Protetta: a seguito della proposta regionale del 1983 (L.R. 86/83), a lungo disattesa, nel 2005 nasce finalmente sul territorio della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera il “Parco Regionale della Grigna Settentrionale” (L.R. 11/2005), a tutela di più di 5.500 ettari di territorio fra i comuni di Esino Lario, Pasturo, Cortenova, Parlasco, Perledo, Primaluna, Taceno e Varenna.
A cavallo fra lago e monti, l’Area Protetta offre scenari di elevato valore paesaggistico e scenografico, ambienti naturali ed antropici estremamente diversificati ed ecosistemi delicati e peculiari, che, soprattutto agli occhi di appassionati delle Scienze Naturali e della Terra, rendono questa una meta di visita davvero imperdibile. Le rarità floristiche ed entomologiche, la presenza di reperti paleontologici di rilievo e di un sistema carsico particolarmente sviluppato fan sì che il Parco costituisca una palestra a cielo aperto per ricercatori e dilettanti delle più disparate discipline, che trovano qui pane per i propri denti nel cercare di classificare, riconoscere, ma anche per svagarsi all’ombra del Grignone (2.409 m), sulle orme di personaggi come Leonardo da Vinci, l’Abate Stoppani….
Non è un caso che l’Unione Europea abbia incluso parte di questo territorio nella Rete Natura 2000, attraverso il riconoscimento dei Siti di Importanza Comunitaria “Grigna settentrionale”, “Grigna meridionale” e della Zona di Protezione speciale “Grigne”.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2007
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLIV N. 2
aprile – maggio- giugno 2007

Le Marcite: un progetto di ripristino a Canzo

Il Gruppo Naturalistico della Brianza, proseguendo nella sua lunga e positiva serie di realizzazioni in favore della Natura (tra cui il ricupero del lago del Segrino, la creazione del Sentiero Geologico di Canzo, la presentazione in Italia dei velivoli antincendio Canadair, lo studio e la proposta di creazione del Parco delle Groane) ha messo in cantiere un nuovo progetto riguardante le marcite.
Questo peculiare metodo di coltivazione dei campi, un tempo molto comune in Lombardia,è ormai pressoché abbandonato.
Per questo, sapendo che nei territori di Canzo sino ad alcuni anni fa alcuni appezzamenti prativi condotti a marcita erano presenti in località Scarenna, il Gruppo ha deciso di ripristinarne una parte a scopo didattico, per adulti e ragazzi, affinché non ne andasse perduta la memoria, naturalmente in accordo con i proprietari dei campi, che ne avranno certamente un vantaggio ottenendo un abbondante foraggio durante tutto l’anno.
Allo scopo di assicurare un corretto ripristino e una continuità di gestione, il Gruppo Naturalistico della Brianza ha pensato di chiedere la collaborazione dell’Istituto Professionale Agro Ambientale “S. Vincenzo” di Albese con Cassano, come occasione per insegnare agli studenti un modo valido di gestione delle aziende agricole, alternando la pratica alla teoria (ricordiamo che lo stesso Istituto, durante l’anno scolastico 2003/2004, ha studiato e censito il parco della Villa Amalia di Erba con apprezzabile risultato).
Ne è nato un interessante progetto dei ragazzi e dei loro docenti, che siamo lieti di presentare su questo numero della nostra Rivista.
Tale progetto verrà presentato anche nel corso di un Convegno pubblico sabato 19 maggio (vedi pag. 56), organizzato presso la Comunità Montana Triangolo Lariano.
Pertanto vogliamo ringraziare sentitamente l’Istituto Professionale Agro Ambientale “S.
Vincenzo” di Albese con Cassano, in particolare il Responsabile Didattico, Prof.ssa Rosella Spinelli, e i Prof. Pierluigi Gatti, Ismaele Pozzoli e Valentina Baruffini, per la preziosa collaborazione al progetto della marcita di Scarenna e a questo numero di “Natura e Civiltà”.

Cesare E. Del Corno
Presidente Gruppo Naturalistico della Brianza.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2007
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLIV N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2007

L’estate del San Martino – Per la rivitalizzazione dell’area dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale S. Martino in Como

In questo numero di “Natura e Civiltà” ci siamo occupati di una delle aree più “problematiche” della città di Como: il complesso dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale “San Martino”. Il “San Martino” è nell’immaginario collettivo dei comaschi un luogo legato a storie di sofferenze, di malattie oscure, di velata pietà. Per oltre un secolo è stato possibile osservare, con sospetto e curiosità, questa cittadella posta alla sommità del colle omonimo a sentinella della città, unicamente attraverso le maglie della recinzione che fiancheggia la via Provinciale per Lecco, lungo la quale non era inconsueto incrociare lo sguardo incolore degli “ospiti” cui la malattia permetteva dei turni d’aria, angosciosamente aggrappati a quell’esile punto di raccordo con il mondo.
Ora che una nuova visione del mondo e della malattia ha determinato la chiusura degli OPP, la struttura, con il suo splendido parco, le sue architetture e i suoi ampi spazi, i suoi mille e spesso dolenti ricordi, deve essere restituita alla memoria della città di Como.
Per questo motivo, tre associazioni culturali da anni amiche del nostro Gruppo (Iubilantes, Società Ortofloricola Comense e Associazione Luoghi Non Comuni), dopo avervi realizzato due manifestazioni culturali aperte alla cittadinanza, si sono fatte promotrici di una serie di iniziative più ampie ed articolate, sinergiche, riunite in un progetto denominato “L’estate del San Martino”, per rivelare questa preziosa area ai comaschi in tutte le sue potenzialità, offrendo molteplici occasioni di fruizione. Il sogno delle Associazioni è infatti quello di farne un polo di azione culturale aperto a tutti e dedicato, caso unico in Lombardia, alla cultura dell’accoglienza e del “benEssere” della persona.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – ottobre – novembre – dicembre 2006
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLIII N. 4
ottobre – novembre – dicembre 2006

La Valle Albano

Siamo lieti di ospitare sulla Rivista del nostro Gruppo una ampia sintesi della tesi di Laurea di Silvia Confalonieri, discussa lo scorso anno presso l’Università dell’Insubria di Como, con relatore Prof. Ezio Vaccari e correlatori Dott. Adriano Martinoli e Silvia Metzelin. Per noi questa collaborazione con l’Ateneo comasco significa da un lato poter offrire ai nostri lettori contributi qualificati sempre nuovi ed interessanti, dall’altro poter offrire ai giovani ricercatori la possibilità di pubblicare il frutto del loro lavoro e farlo conoscere ad un pubblico più vasto di quello strettamente accademico. In questo numero di Natura e Civiltà tratteremo un territorio della Provincia di Como forse poco conosciuto, forse un po’ dimenticato, ma sicuramente molto interessante non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche dal punto di vista storico ed etnografico: la Valle Albano. La Valle Albano è situata nel settore comasco delle Prealpi Lombarde, in particolare in quella zona definita dai geografi “Alto Lario Occidentale”. Per raggiungerla si parte da Como e si percorre la Statale Regina per circa una cinquantina di chilometri, giunti nei pressi del paese di Dongo, sulla sinistra dello stesso è possibile scorgere l’ingresso della valle. Vi si accede risalendo alle spalle del paese e in ordine si incontrano i tre principali centri abitati: Stazzona, Germasino e infine Garzeno. La Valle Albano confina a nord con le Valli del Liro e di San Jorio, mentre a sud con la Val Senagra e con la Val Cavargna. Essa presenta un decorso longitudinale da ovest verso est ed è solcata al centro dal torrente Albano, dal quale prende il nome; è conosciuta anche come Val Dongana, risultato del legame con l’abitato di Dongo, suo “anticamera” geografico. Proprio per questo legame, bisogna sottolineare che la foce del torrente Albano, insieme al delta del torrente Liro hanno formato una vasta pianura detta “Piani di Dongo”, dove, nel corso degli ultimi anni, si sta sviluppando la parte nuova dell’abitato. Le peculiarità di questa valle, fatte oggetto di studio, sono legate a molteplici aspetti: naturalistici, storici ed etnografici. L’elevata naturalità del territorio, in buona parte non modificato da interventi antropici, la presenza di tracce legate ad un’antica civiltà rurale e l’esistenza di miniere attive fino agli ultimi decenni dell’Ottocento, collega il dato naturalistico a quello storico ed etnografico e ci fa capire come nello studio di un territorio, esso non venga inteso solo come luogo geografico costituito dalla natura e dal paesaggio, ma come un insieme omogeneo di storia, tradizioni e culture, che si esprimono attraverso le notizie e letradizioni superstiti. Inoltre, l’aspetto selvaggio ed incontaminato della Valle Albano rende l’idea di come nel tempo l’uomo abbia potuto convivere e sfruttare questa terra per la sua sopravvivenza. (S.C.)

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – luglio – agosto – settembre 2006
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLIII N. 3
luglio – agosto – settembre 2006

“Ospiti” particolari nelle nostre case

Questo numero di “Natura e Civiltà” è dedicato ad alcuni ospiti molto particolari delle nostre case. “Anche in questo nostro mondo moderno e urbanizzato non mancano i punti di contatto ravvicinato tra uomo e natura, anzi questi si spingono fin negli ambienti domestici dove sono in verità assai numerosi i piccoli animali con cui conviviamo. Dobbiamo però confessare una grande ignoranza nei confronti di questi inquilini, spesso indesiderati, guardati con sospetto o anche combattuti, talora a ragione ma più frequentemente in virtù di antiche credenze dei tutto ingiustificate. Molti altri sono gli organismi che ignoriamo completamente, perché troppo piccoli o troppo discreti. Sappiamo che solo dalla conoscenza della natura nelle sue varie manifestazioni possono derivare comportamenti corretti: alcuni ospiti a sei zampe delle nostre case sono, è vero, pericolosi per motivi di ordine sanitario oppure possono darci qualche fastidio: la gran maggioranza si accontenta di quanto noi avanziamo oppure, come i ragni, ci aiuta a sbarazzarci delle presenze più moleste e indesiderabili e quindi, a conti fatti, non ci disturba affatto risultando al contrario assai utile”. Così si legge nell’introduzione dell’interessante volume “Manuale di entomologia domestica”, di Andrea Sabbadini, edito dal Consorzio Parco Monte Barro nel 2003 nella collana “Quaderni della biodiversità”. Grazie alla disponibilità dell’autore e di Mauro Villa, Direttore del Parco Monte Barro e coordinatore editoriale dell’opera, siamo lieti di presentare ai nostri lettori in questo numero di “Natura e Civiltà” qualche utile notizia sugli Insetti tratta dal libro sopracitato, per conoscere meglio questo affascinante mondo, non troppo lontano da noi e dalla nostra vita quotidiana.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio – giugno 2006
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLIII N. 2
aprile – maggio – giugno 2006

Una svolta decisiva

Vogliamo chiarire ai nostri lettori perché, con tanto impegno, stiamo proponendo e illustrando il significato dei sistemi di gestione, in particolare del Sistema di Gestione Ambientale. Forse non tutti si sono accorti che l’atteggiamento degli esseri umani nei confronti della Natura che ci ospita, negli ultimi anni, è profondamente cambiato: non più una sfrenata corsa all’utilizzo delle risorse naturali, ma una nuova consapevolezza che tali risorse non sono eterne; occorre gestirle con accortezza in modo “sostenibile”. Questa è la svolta decisiva: non più proteste di pochi, per inquinamento, devastazioni, danni naturali, ma la collaborazione di tutti o quasi, per ottenere il meglio per l’uomo, salvaguardando la Natura. E questo sta alla base dell’impiego e della certificazione di un Sistema di Gestione Ambientale da parte di un’organizzazione di qualsiasi tipo. Le “regole” se le è date l’uomo; ma quanti cercano di adeguarvisi lo fanno spontaneamente, dunque perché ci credono. Certo ottenere la certificazione comporta dei mutamenti nel comportamento, dei limiti che non si devono oltrepassare, dei costi: ma il “ritorno di immagine” va ben oltre. Mai come adesso sentiamo nostro il motto del Gruppo Naturalistico della Brianza: difendiamo oggi il mondo di domani perché in quel “difendiamo” non c’è solo la nostra voce, ma anche quella di tutti coloro che credono nella collaborazione, nel coinvolgimento della società tutta al rispetto della Natura.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2006
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLIII N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2006

Al passo con i tempi

Le grandi catastrofi naturali, le scoperte scientifiche, il progresso tecnologico hanno risvegliato nell’uomo una grande necessità di informazione: tutti i fatti che avvengono, per essere affrontati e utilizzati al meglio, devono essere portati il più rapidamente possibile alla conoscenza di tutti. La divulgazione di conoscenze, di notizie e la pubblicità ormai raggiungono le persone in tempo reale: con metodi cartacei, come cartoline pubblicitarie, giornali distribuiti gratuitamente; con metodi radiotelevisivi, mediante spot, sponsorizzazioni di trasmissioni; con il computer, mediante Internet. Oggi, chi non compare in modo adeguato su Internet, si può dire che non esiste, non fa tendenza, non cresce, specialmente tra il pubblico giovanile. Il nostro Gruppo. dopo più di quarantacinque anni di vita, durante i quali si era affidato alla propaganda degli associati, alla attività sul campo, ed in special modo alla nostra Rivista “Natura e Civiltà”, sempre più bella ed interessante, ha deciso di inserirsi nel mondo di Internet in modo attivo e sempre aggiornato, rivolgendosi a dei professionisti. Nel sito compariranno parte della nostra lunga storia, l’attività corrente ed i nuovi progetti che tutti voi ma anche i nuovi lettori potrete finanziare.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – ottobre – novembre – dicembre 2005
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLII N. 4
ottobre – novembre – dicembre 2005

La difesa dell’ambiente comincia dalle scelte quotidiane

Vi sarete accorti che negli ultimi numeri della nostra Rivista abbiamo dato ampio spazio al tema dell’acqua. L’acqua come fonte di vita, come agente modellante del territorio, come risorsa fondamentale. Forse non tutti sanno che l’organismo umano adulto è costituito per il 60% del peso corporeo da acqua. È dunque molto importante conoscere la qualità dell’acqua che introduciamo nel nostro corpo, dedicandovi un po’ di tempo e di attenzione. Per questo abbiamo deciso di dedicare questo numero di Natura e Civiltà al tema fondamentale dell’acqua potabile, ovvero dell’acqua che beviamo ogni giorno. Sia che scegliamo l’acqua del rubinetto, sia che ci sobbarchiamo i costi e la fatica per rifornirci di acqua confezionata minerale naturale, occorre essere consapevoli che negli ultimi decenni, in Italia e nel mondo, si sta verificando una drammatica crisi dell’acqua, sia dal punto di vista della disponibilità, sia dal punto di vista della qualità. L’acqua è un bene comune; l’accesso all’acqua, e ad un’acqua non degradata, è un diritto inalienabile per tutti gli uomini e per tutte le specie viventi. La salvaguardia ed il risanamento delle falde idriche sotterranee e dei corpi d’acqua superficiali (fiumi, laghi, canali, mare) sono un dovere per tutti, pertanto anche per ciascuno di noi. La nostra Associazione, da tempo impegnata anche in questo campo, chiede il tuo aiuto per sostenere questa campagna, nell’interesse di tutti gli uomini e di tutti gli esseri viventi. Il Papa Giovanni Paolo II ci aveva ammonito, nel discorso tenuto agli ambasciatori di tutto il mondo all’inizio del 2001, che “…Se l’uomo stravolge gli equilibri della creazione, dimentica di essere responsabile dei suoi fratelli e non si prende cura dell’ambiente che il Creatore ha affidato alle sue mani, questo mondo, programmato unicamente secondo i nostri progetti, potrebbe diventare irrespirabile…”. Facciamo in modo che ciò non avvenga cominciando col prenderci cura anche del bicchiere d’acqua che sta sulla tavola di casa nostra.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – luglio – agosto – settembre 2005
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLII N. 3
luglio – agosto – settembre 2005

Conoscere la Val Cavargna

In questo numero di Natura e Civiltà presentiamo una valle, la Val Cavargna che è forse uno degli angoli più appartati della Provincia di Como. Situata nel territorio delle Alpi Lepontine, dista una cinquantina di chilometri da Como e si colloca tra il Lago di Como e il Lago di Lugano (tra Menaggio e Porlezza), da 600 m sopra il livello del mare. Il suo territorio, confinante con le valli Rezzo e Sanagra, si estende su un intervallo altitudinale di oltre 1500 m. La valle si imbocca presso una svolta, in località “Ponte di Pino” (Carlazzo), raggiungibile salendo da Menaggio o venendo dalla Svizzera (Lugano). In questa ampia vallata sono dislocati quattro piccoli comuni composti complessivamente da meno di 2300 abitanti; lungo la strada che giunge a Vegna (frazione di Cavargna) incontriamo in ordine: Cusino (800 m), San Bartolomeo (850 m), San Nazzaro (995 m) e Cavargna (1070 m); tutti centri dispersi lungo l’asse vallivo del Cuccio.

La zona, attorniata da splendide montagne che conferiscono al paesaggio un aspetto aspro e selvaggio, rievoca nella mente dei visitatori immagini del passato. L’asperità dell’ambiente e le difficili, se non inesistenti, vie di comunicazione, (soprattutto nella stagione invernale), nei tempi passati, hanno fatto della valle, un luogo chiuso in se stesso ma altrettanto ricco di tradizioni e di costumi così cari agli abitanti. Qui, infatti, durante alcune feste popolari, il turista può ancora respirare un’atmosfera tutta antica e unica difficilmente riscontrabile in altre località.

La valle, comunque, e in particolare il passo S. Lucio, fu un’importante via di comunicazione nel corso dei secoli già a partire dall’epoca romana, in quanto è possibile spostarsi lungo il crinale che giunge al passo S. Jorio e da qui scendere fino a Musso e a Dongo.

Da tutto ciò si capisce come in questi luoghi, ancora lontani dai grandi centri urbani e dalla mano dell’uomo, si conservi un patrimonio naturale e storico di indubbio valore, che merita di essere conosciuto, apprezzato e amato.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – aprile – maggio -giugno 2005
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLII N. 2
aprile – maggio – giugno 2005

I giovani per il nostro territorio

L’Istituto Professionale agroambientale San Vincenzo di Albese con Cassano ha posto il censimento delle piante secolari del parco di Villa Amalia a Erba a tema di un progetto per l’integrazione tra scuola, lavoro e formazione professionale.

Nell’anno scolastico 2003/2004 l’Istituto ha partecipato ad un bando emesso dall’Ufficio Scolastico Regionale, Ufficio per la Parità scolastica, aggiudicandosi il contributo che ha sostenuto in parte il lavoro.

Villa Amalia è di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Como, il suo parco ha una superficie che si aggira attorno ai dieci ettari ed è poco conosciuto perché è sempre stato chiuso al pubblico.

I docenti e gli studenti dell’Istituto hanno preso contatto con questa realtà all’inizio dell’anno scolastico, nel mese di settembre; da subito la bellezza e l’architettura vegetale del parco, apparentemente ben conservato, hanno sorpreso tutti, ma ad una osservazione più attenta i danni dei tempo e l’incuria sono affiorati e quindi anche il desiderio di sollecitare interventi radicali per non rischiare di perdere un così prezioso esempio di parco storico. Avviando il lavoro, il team di docenti e tecnici ha messo in atto una “progettazione partecipata”, metodologia didattica che ha offerto agli studenti – oltre all’opportunità di conoscere la realtà attuale del parco, ricordo di una impostazione passata, mista a insediamenti spontanei o di recente introduzione – anche l’opportunità di svolgere una ricerca storica sulla Villa e sugli illustri personaggi che vi hanno soggiornato. Al lavoro di ricerca scientifica e storica si sono affiancate anche le fasi operative di osservazione diretta della natura, di fantasia, di contatto, di stimolo a riconoscere sensazioni non solo visive raccolte in un ambiente così particolare.
Sono state posizionate circa settanta targhe riportanti elementi di tassonomia vegetale, ponendo il parco di Villa Amalia quasi in un contesto di orto botanico.

Il progetto, legato al bando regionale, si è concluso con un convegno tenuto durante la manifestazione Agrinatura 2005 a Lariofiere. Nell’occasione, docenti e tecnici hanno esposto il lavoro e hanno presentato il libro “Tornerà a fiorire Villa Amalia”, che raccoglie gli esiti delle diverse attività svolte: ricerca storico-letteraria, curiosità, testimonianze, schede botaniche e interventi degli studenti.
Contemporaneamente al lavoro di ricerca in aula e sul campo si è affiancato agli studenti un regista che ha colto con il suo obiettivo il passaggio di quattro stagioni, le attività in atto e soprattutto la bellezza degli scenari che si possono cogliere all’interno del parco: il Dvd “Il parco nel tempo” che ne è nato sintetizza magistralmente in venti minuti tutto questo.

Siamo lieti di presentare sulla nostra rivista una sintesi di questo interessante lavoro convinti dell’importanza di rendere partecipi i nostri Soci di un così originale contributo dato dalle scuole alla conoscenza del nostro territorio.

EDITORIALE | Rivista Natura e Civiltà – gennaio – febbraio – marzo 2005
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Associazione per la difesa della Natura in Lombardia
Periodico trimestrale
Anno XLII N. 1
gennaio – febbraio – marzo 2005

Custodiamo il passato e costruiamo il futuro

Ecco, è iniziato il nostro quarantacinquesimo anno di vita.

L’anno appena trascorso è stato un anno travagliato, sofferto da tutti e da ciascuno di noi per i terribili fatti e le immani disgrazie accadute nel mondo.

Anche per il nostro Gruppo, nel suo piccolo, è stato un anno carico di problemi, ma, fortunatamente, anche di soluzioni.

Riteniamo di aver superato queste temporanee difficoltà: la Rivista ha diminuito i numeri annui, ma in compenso sono aumentate le pagine, dandovi così quasi il medesimo contenuto; il bilancio è sano; con l’edizione del nuovo “Foglio Notizie”, tempestivamente vi informiamo sulle varie iniziative. Quindi… tutto OK!!!!!!!!

Ma, voi mi chiederete, perché “Custodiamo il passato”?

Noi possiamo vantarci con buon diritto del nostro passato, perché è stato un susseguirsi di iniziative, molte delle quali conclusesi con un successo. Ma la memoria di questo passato non deve scomparire. Abbiamo firmato con il Comune di Canzo una convenzione per mettere nella Biblioteca Comunale l’archivio del periodo in cui l’indimenticabile Giorgio Achermann era Presidente ed ispiratore. Vorremmo arricchire questo materiale: invitiamo tutti a cercare nelle loro raccolte, nei loro archivi, fotografici e non, materiali di qualsiasi tipo collegati alle iniziative del Gruppo e di inviarceli secondo le modalità indicate nelle ultime pagine della rivista. Allo stesso modo, compiendosi il decimo anno dalla morte del nostro Fondatore, vorremmo raccogliere foto, lettere e quant’altro lo riguarda, con questo materiale inedito si potrebbe organizzare una mostra.

E come “Costruiamo il futuro”? Studiando ed attuando nuovi progetti e nuove iniziative. Ma per far questo non sono sufficienti le nostre forze finanziarie, composte quasi esclusivamente dalle vostre quote di adesione. Dobbiamo cercare altre fonti di entrata. In parte già lo facciamo, partecipando ai bandi che le varie amministrazioni e fondazioni emettono. Ma non basta ancora, dobbiamo cercare altre risorse. Ci rivolgiamo in primo luogo a voi soci, che sappiamo sensibili. Ci potete aiutare in due modi: procurandoci nuovi soci e facendoci delle offerte, mirate a precisi progetti (ne troverete l’elenco nelle ultime pagine di questa rivista e nei prossimi numeri le illustreremo); vi ricordiamo che siamo una Associazione ONLUS perciò le donazioni (a differenza della quota associativa) sono deducibili nella dichiarazione dei redditi, secondo le norme vigenti. Se piccole gocce formano gli oceani, piccoli finanziamenti rendono attuabili grandi progetti. Se poi potete aiutarci a incontrare aziende, banche o altre persone che ci appoggino nei nostri progetti, potremo realizzarli più rapidamente.

Naturalmente continueremo e, dove sarà possibile, incrementeremo, le nostre tradizionali attività: in primo luogo l’edizione di Natura e Civiltà (che avrà sempre la nostra maggior attenzione) e del Foglio Notizie, le Uscite sul Territorio di uno o più giorni, a Milano “Come funziona la Città”, a Como gli “Incontri Lariani”. Poi le conferenze, in particolare quelle al Museo di Milano, il premio universitario, la collaborazione con l’Università dell’Insubria.

Come vedete, un programma vario ed interessante per Voi che ci sostenete costantemente e fedelmente e per tutti i nuovi Soci che, anche grazie alla vostra collaborazione, speriamo di conoscere in questo giovane 2005.

Buon anno a tutti

Il Presidente
Cesare Del Corno